Il forno è un alleato in cucina da trattare con grande rispetto. In pochi passaggi si allestisce la ricetta e il resto lo fa una cottura a temperatura costante nello stampo
Odiate i fornelli come fossero il male assoluto? Siete ostinatamente convinti che cucinare non faccia al caso vostro? Niente paura, andate a spulciare tra i cataloghi dei negozi di elettrodomestici e cercate il forno da incasso più venduto, sarà questo a rimettervi in pace con la cucina sana e l’amore verso la vostra dieta quotidiana.
Ecco qualche esempio di come usare il forno con successo e preparare da mangiare anche per gli ospiti senza correre a comprare tutto al take-away.
Verdure al forno easy peasy a prova di figurone
C’è chi prova un’innata repulsione per le verdure. Di solito si tratta di chi da bambino ha subito la pressione e la minaccia da parte dei genitori che senza broccoli non si cresce bene.
Molti fanno pace con questo generoso dono della terra in età avanzata e con la ragione ci si trova anche a dover avere a che fare con la circonferenza vita. E le verdure sono sempre degli alleati favolosi in questo senso.
In pentola, purtroppo, hanno il cattivo difetto di restare appiccicate alle pareti, bruciacchiarsi o perdere del tutto appeal e sapore se affogate in litri d’acqua bollente. Per sopperire a questo grave handicap basta cambiare metodo di cottura. Un buon forno, una pirofila rotonda e una bella mandolina ben affilata saranno sufficienti a fare faville.
Per prima cosa si scelgono le verdure: tutte andranno bene. Patate, cipolle, finocchi, zucchine, melanzane, zucca, broccoli, cavolfiore, pomodori. Insomma tolte le verdure a foglia, il campionario tutto di primizie in ogni stagione è papabile.
Con la mandolina si tagliano le verdure con uno spessore di un paio di millimetri. Le fette ottenute si allineano nella pirofila alternandole per essere sicuri di lasciare spazio a sufficienza per una cottura uniforme. Quindi una fetta di patata, una di cipolla, una di finocchio e così via fino a riempire la pirofila in cerchi concentrici.
Il condimento migliore è quello a base di olio e sale, se gli ortaggi sono di stagione saranno ricchi di sapore di per sé. Ma nulla vieta di aggiungere qua e là una fogliolina di alloro, una manciata di odori come origano, pepe, o spezie più esotiche come il curry o la paprika.
Mezz’ora a 180° a mezz’altezza facendo attenzione a spegnere la resistenza della parte alta del forno se le verdure sembrano bruciacchiarsi.
La magia del cartoccio
Questo metodo di cottura universale è una specie di miracolo in cucina. Qualsiasi, noiosa, ricetta assume quella marcia in più che garantisce la cattura dei fumi e degli umori in cottura. Dalla pasta alle verdure ripiene, dal pesce al pollo. Non c’è nulla che non possa essere cotto o ripassato in forno dentro il cartoccio per coccolare il palato e regalarsi un pranzetto delizioso.
Un esempio? Cuocere la pasta normalmente in acqua bollente. Si fanno faville con gli spaghetti la cui forma facilita la presa del sugo, ma anche la pasta corta va bene. Quel che conta è scolare la pasta al dente, quindi almeno un paio di minuti prima del tempo indicato.
Il condimento si dovrà scegliere tenendo conto della voglia di accendere i fornelli o meno. Se si preferisce fare a meno di controllare la cottura in padella si potranno usare verdure che si consumano abitualmente anche crude. Gli abbinamenti migliori:
– Pomodoro, peperoni di diverso colore, olive nere e basilico
– Patate bollite, olive bianche, capperi, pinoli, uvetta ammollata e menta
– Zucchine e carote grattugiate sottili
Basterà lasciarle marinare con olio e sale per almeno un’ora. Aumentando i tempi i sapori si mescolano con maggiore armonia e il risultato finale è più piacevole. Se si è disposti a prendere in mano la padella, si possono aggiungere frutti di mare alla base mediterranea al pomodoro. Straccetti di baccalà al secondo mix oppure pollo a cubetti con il terzo. Una passata veloce in padella ammorbidisce anche le verdure.
Spaghetti al dente e condimento si adagiano sul cartoccio di carta forno da chiudere facendo attenzione a non far uscire il liquido di cottura. Bastano 10 minuti a 200° e il gioco è fatto.
La cottura al sale
Lo stesso effetto del cartoccio ma sicuri che non sfuggiranno liquidi in cottura è quella che si fa con il sale grosso. Non serve nient’altro. Bisognerà invece fare attenzione a rispettare i tempi di cottura in base alla consistenza del taglio di carne o tipo di pesce da cucinare.
Il sale grosso crea una crosta compatta e uniforme che non altera il sapore degli ingredienti, anzi assicura una cottura uniforme e senza grassi aggiunti. Si dovrà fare attenzione a coprire in maniera uniforme carne o pesce con il sale, sia sul fondo che in superficie.
La teglia si inforna quando la temperatura raggiunge 180° o 200° e si protrae per circa mezzora in base al peso dell’alimento. Considerate però tempi più brevi per il pesce che non ama cotture prolungate e un po’ più lunghe per la carne come quella di maiale o manzo dalla fibra più compatta e in base al grado di cottura preferito.
Pasta fillo, l’alternativa vegan alla pasta sfoglia
In quanti cediamo alla tentazione di comprare una sfoglia pronta? Tanti. E in quanti ci malediciamo d’averlo fatto delusi dal sapore sciapo e senza personalità delle torte salate che vengono fuori? Altrettanti.
Un’alternativa che almeno si condisce di autostima e amor proprio, è fare da sé la base della torta salata. Difficilissimo? No, la pasta fillo è una delle alternative percorribili. La ricetta originale prevede una lavorazione particolare che consente di ottenere una sfogliatura diversa da quella della pasta sfoglia ma altrettanto scenografica. In alternativa è possibile usare l’impasto così com’è senza troppe complicazioni.
Tenete a mente questa regoletta: cinque parti di farina, due parti e mezzo di acqua, una parte d’olio e una presa di sale. Che tradotto potrebbe essere: 250 g di farina, quella che si preferisce, 125 g di acqua, 50 g di olio.
Una forchetta è tutto quello che serve per avviare l’impasto. Poi il tempo farà il resto. Basterà lasciarlo a riposare in frigo in un contenitore coperto, anche la sera prima di infornare.
In questo modo la farina assorbe l’umidità di acqua e olio e l’impasto si lega senza bisogno di altro intervento se non stenderlo delicatamente sulla teglia e condirlo a piacere. Le torte salate sono la ricetta svuotafrigo per eccellenza, di solito.
Il budino al forno senza amido o gelatina
Adorate la consistenza morbida e cedevole del budino ma volete fare a meno di inserire nella vostra dieta gelatine di origine animale o amidi semplici e raffinati? L’uovo si presta per realizzare una ricetta antica ma sempre efficace. L’albume cotto a bagnomaria assume una consistenza molto simile a quella del budino con amido.
Ecco una ricetta per chi non ha paura delle intolleranze:
– 4 tuorli d’uovo
– 2 uova intere
– 150 g di zucchero
– 1/2 l di panna liquida
– 1 bicchiere grande di latte
Dopo aver frullato tutti gli ingredienti insieme, lo zucchero si può diminuire a piacere, si versa il contenuto in uno stampo per budino o una pirofila da immergere in un contenitore più grande pieno d’acqua. La cottura avviene in circa mezz’ora a 180°. Chi non ama l’odore dell’uovo può abbinare una marmellata di agrumi o susine, oppure il classico creme caramel.