5 consigli per educare i bambini a una dieta sana

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

Le vite frenetiche, il ricorso frequente ad alimenti confezionati e di scarsa qualità, insieme a una certa tendenza ad adagiarsi sulle routine, fanno della nostra dieta un vero pasticcio

 

L’aumento dell’obesità infantile, legato a una crescita dei disturbi alimentari in età sempre più precoce, è lo specchio dei tempi. Le vite sempre più accelerate, ricche di impegni, spostamenti, privano del tempo da trascorrere in casa per curare le esigenze della famiglia. Gli squilibri alimentari sono il primo segnale di un malessere diffuso che riguarda tutti, ma che subiscono soprattutto i bambini che non hanno parametri per fare scelte indipendenti.

Seguire una dieta sana e varia è un privilegio e non così scontato. La varietà di cibi e prodotti della terra o trasformati che vanta l’Italia è una vera ricchezza che è opportuno cogliere sin dalla primissima età.

Educare i bambini alla corretta alimentazione passa anche dal ripensare alle abitudini a tavola di tutta la famiglia. È un’opportunità per rivedere insieme il proprio stile di vita e il modo con cui si gode della convivialità dei pasti.

 

Dare l’esempio

Il primo imperativo è quello di ripensare alla propria dieta personale per essere certi che la seguirà anche il bambino. È noto che l’apprendimento durante le prime tappe dello sviluppo passi esclusivamente attraverso l’imitazione. I comportamenti, i gesti ma anche l’attitudine del bambino nella prima fase di adattamento è un’imitazione perfetta di quello che vede fare agli adulti. Lo stile alimentare della famiglia può essere bilanciato e più equilibrato solo se tutti i componenti si accordano sulla necessità di mangiare bene ogni giorno.

I tre pasti principali, e in più almeno due spuntini, devono rispettare le regole di una sana alimentazione basata sulla dieta mediterranea. Prevalenza di cereali, in forma di pasta, pane e farina, frutta e verdura fresca o cotta. Le fonti di proteine devono essere selezionate con una minore incidenza di carni rosse, privilegiando cibi poco grassi a seconda del regime alimentare scelto. Seguire tutti una dieta ricca e varia, con prodotti caratterizzati dalla stagionalità che ne massimizza il loro potere nutritivo, è un imperativo per tutta la famiglia.

Mettere allegria in tavola

Ci sono alcuni piatti che incuriosiscono, stimolano i sensi, danno gioia al solo vederli. E non ci sono solo le patatine fritte! Cucinare in un modo originale, prestando attenzione a variare le consistenze, combinare i colori e le forme, può avere un effetto positivo sui più piccoli.

I bambini sono per loro dei piccoli esploratori, si approcciano alla realtà che li circondano con la stessa determinazione dello scienziato che si propone di scoprire le ragioni di un fenomeno. Attirare la loro curiosità a tavola è una buona maniera per abbattere le barriere di diffidenza e timore nei confronti dei cibi nuovi.

Con un girarrosto economico si potrà preparare in casa il pollo arrosto, tra le pietanze che più di altre sanno mettere allegria. Cucinare in casa permette di selezionare con cura la materia prima e i condimenti scelti. È possibile gratificare il palato ma facendo a meno di additivi e altri ingredienti di qualità più bassa che si possono trovare nei cibi pronti.

Usare i colori di frutta e verdura per comporre piatti vivaci e colorati, o per dare ai più piccoli la possibilità di comporre creativamente le loro opere d’arte, permette di offrire uno strumento in più per approfittare del piacere della tavola.

 

Preparare insieme il menù settimanale

Può non essere così semplice garantire ogni giorno varietà a tavola. Spesso per ragioni di tempo, si cede alla preparazione più veloce e meno impegnativa. Se lo scopo è zittire i morsi della fame, tutta la famiglia finirà presto col mangiare in maniera sbilanciata e poco sana.

Giocare d’anticipo rappresenta una buona strategia per gestire anche i tempi più stretti durante la settimana. Infatti è possibile stilare insieme il menù e coinvolgere i più piccoli nella scelta dei piatti e la loro distribuzione durante la settimana.

Un menù consente anche la pianificazione su più giorni, suddividendo le preparazioni più complesse in step successivi. Al posto del barattolo di ceci già cotti, sarà possibile organizzarne la cottura stabilendo il momento in cui metterli a bagno, poi cucinarli e infine usarli per la preparazione delle ricette scelte.

Coinvolgere i bambini significa anche dare loro la possibilità di comprendere l’importanza di fare scelte consapevoli, pianificare un’attività, come mantenere un impegno, per quanto semplice possa sembrare far mettere i ceci a mollo a un bimbo di 4 anni.

 

Offrire una scelta varia ai bambini

Pianificare la dieta è un ottimo pretesto per parlare di stagioni, ciclo della terra, ma anche di nutrienti utili in base alla stagione. Non tutti sanno che, per esempio, mangiare alimenti di stagione non permette di ottenere il massimo beneficio da frutta e verdura maturata sulla pianta. È anche il modo per ottenere quei micronutrienti utili per affrontare le tipicità di ogni stagione. 

Frutta succosa e ricca di liquidi per sopportare bene la calura estiva, verdure cotte e legumi per il freddo inverno, ma anche frutta ricca di vitamina C per prevenire malattie stagionali. La lista potrebbe essere infinita, ma quel che conta è saper variare e portare a tavola alimenti sempre diversi per rispondere alle esigenze di crescita e sviluppo dei piccoli organismi in piena formazione.

Spiegare ai bambini le ragioni del mangiare sano

Quando si affronta il tema della varietà a tavola, si può approfittare del contesto per spiegare le caratteristiche di ogni singolo alimento. La ripetizione costante delle informazioni riguardanti i cibi e la loro utilità aiuta nella comprensione di un concetto astratto. Non è così scontato per un bambino comprendere perché è così importante mangiare la pasta invece di un piatto di cioccolatini.

Spiegare con calma e con esempi pratici i motivi che ci portano a preferire una dieta sana è un buon approccio. Ma è anche importante comprendere che il cervello del bambino non è ancora in grado di razionalizzare e comprendere fino in fondo le ragioni profonde delle cose. Potrebbe non essere così scontato accettare quello che affermano i genitori. Per questo è importante lasciare parlare i bambini perché spieghino, soprattutto a se stessi le sensazioni che provano accostando sapori e consistenze.

 

 

 

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