Tè nero: proprietà, benefici e controindicazioni

Ultimo aggiornamento: 24.04.24

“Un bagno rinfresca il corpo, una tazza di tè lo spirito” – Proverbio Giapponese

 

Il tè, soprattutto la varietà nera, è la bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua, ed è noto soprattutto per le sue proprietà stimolanti e diuretiche. In questo articolo impareremo a conoscerlo e ad apprezzarlo per gli innumerevoli effetti benefici sulla salute, analizzandone anche le potenziali controindicazioni.

 

Il tè nero è diventato negli ultimi anni una bevanda molto popolare e, come spesso accade con le mode e le abitudini che si incrociano tra Paesi lontani, viene spontaneo chiedersi quali siano gli effetti benefici e collaterali derivanti dall’assunzione di questa particolare miscela di origini antichissime.

Si ricava da una pianta legnosa arbustiva, originaria principalmente della Birmania, che allo stato selvatico può raggiungere anche i dieci metri di altezza, anche se nelle coltivazioni a scopo produttivo viene mantenuta allo stato di un arbusto per agevolare la raccolta delle foglie, che viene effettuata manualmente.

Dalle foglie torrefatte dopo la raccolta si ottiene il tè classico, ossia la varietà verde i cui principali Paesi produttori sono la Cina, l’India, il Kenya e lo Sri Lanka (che detengono oltre il 75% circa della produzione mondiale), mentre quelle sottoposte a parziale fermentazione prima di essere essiccate in corrente d’aria calda danno il the nero, la cui produzione avviene soprattutto in India dove la collocazione in altissima quota di alcune coltivazioni da origine a varietà particolarmente pregiate e di elevata qualità, come il Nero Assam prodotto alle pendici della catena dell’Himalaya.

Nonostante l’esponenziale incremento delle vendite riferite al tè verde e bianco, la variante nera è oggi la più consumata in occidente sia per il sapore più deciso e marcato sia per i numerosi benefici che è in grado di apportare alla salute generale dell’organismo. Ma quali sono le proprietà del tè nero? E quanto assumerne al giorno per non incorrere in potenziali effetti collaterali? Queste sono alcune delle domande a cui cercheremo di rispondere in questo post.

 

Le varietà di tè nero

Come già sottolineato, esistono numerose tipologie di tè nero provenienti da diverse piantagioni del sud-est asiatico e caratterizzate da aromi e profumi unici. I più pregiati sono quelli puri al 100% che non vengono miscelati con spezie o altre varietà di tè per mantenerne inalterate le caratteristiche organolettiche e il gusto astringente dovuto all’elevato contenuto di tannini.

Sebbene il luogo d’origine della cultura del tè sia indiscutibilmente la Cina, oggi le varietà più famose e diffuse in Occidente sono quelle importate dall’India, e in particolare le qualità Darjeeling (dal Bengala Occidentale), Assam (prodotta sugli altopiani dell’Himalaya), Nilgiri (dal Tamil Nadu) e Munnar (dal Keralam).

Per quanto riguarda le varietà cinesi, che si differenziano da quelle indiane per il colore molto scuro e il sapore più astringente, ce ne sono ben undici tipologie provenienti da altrettante regioni del Paese, tra cui il Keemun (denominato “l’imperatore dei tè neri” e coltivato principalmente nella provincia dell’Anhui, dove la produzione fu introdotta nel XIX secolo), il Lapsang Souchong o tè affumicato (risalente al XVI secolo) e lo Yunnan Dian Hong, reso celebre dalla regina Elisabetta d’Inghilterra e oggi considerato uno dei migliori tè neri della provincia di Yunnan.

Proprietà e benefici del the nero

Le foglie della pianta di tè sono sempreverdi, coriacee, nettamente seghettate ai margini e di colore verde lucente. Dopo la raccolta vengono dapprima essiccate, poi macerate e infine sminuzzate per liberare dei particolari enzimi (polifenoli ossidasi) che favoriscono la successiva fase fermentativa a una temperatura controllata di 30°C.

Questi enzimi vengono poi eliminati con l’ultima essiccazione che blocca i processi catalitici per stabilizzare il prodotto. In questo modo l’umidità naturalmente presente nelle foglie si riduce a valori inferiori al 5% e la bevanda assume il caratteristico gusto astringente e il colore tipicamente scuro. Tra i principali benefici del tè nero si segnala soprattutto l’azione antiossidante, angioprotettrice ed energizzante dovuta alla ricca presenza di flavonoidi dalle rinomate proprietà riparatrici nei confronti dei danni cellulari causati dallo stress ossidativo.

Recenti studi hanno, inoltre, associato il consumo di tè nero con la riduzione del rischio di ictus e patologie a carico del sistema cardiocircolatorio in virtù dell’elevato contenuto di teobromina, un alcaloide purinico dalle proprietà cardiocinetiche e dilatatorie sui vasi coronarici, e teofillina (nota anche con il nome di dimetilxantina) che ha effetti stimolanti sul sistema nervoso centrale e sull’apparato respiratorio.

Il tè nero, come le altre varietà, è inoltre ricco di tannini che vantano proprietà astringenti e una blanda azione antinfiammatoria che aiuta a ridurre la secrezione ghiandolare nell’intestino in caso di diarrea e disturbi gastrointestinali.

Oltre a ciò, la bevanda viene spesso utilizzata anche per favorire l’eliminazione dei liquidi a livello renale e come coadiuvante nelle diete dimagranti, poiché i polifenoli contenuti stimolano la lipolisi e l’ossidazione degli acidi grassi, favorendo di conseguenza lo smaltimento del grasso in eccesso. Ovviamente, gli effetti dimagranti del tè nero vanno intesi sempre all’interno di un quadro più ampio fatto di un’alimentazione sana e una regolare attività fisica.

 

Controindicazioni del tè nero

Prima di accendere il vostro bollitore elettrico per prepararvi una buona tazza di tè nero, sappiate che un suo consumo eccessivo può comportare alcuni effetti collaterali che vanno a colpire principalmente organi come il fegato e il cervello.

È risaputo, infatti, che bere troppo the è controindicato per coloro che soffrono di carenze di ferro perché i polifenoli presenti al suo interno ostacolano la corretta assimilazione del minerale a livello intestinale, per cui in questi casi è preferibile ridurne il consumo allo stesso necessario e sempre lontano dai pasti principali.

Tra gli effetti del the nero sulla salute si segnalano anche altre problematiche meno frequenti determinate dall’eccessivo apporto di fluoro che, se assunto in quantità superiore a 4 mg al giorno, può comportare l’insorgenza di fluorosi, calcificazioni dei legamenti, dolori muscolari, indebolimento delle ossa e danni al sistema nervoso centrale. Inoltre, dal momento che il tè nero contiene caffeina in concentrazioni pari a circa il 3% del suo peso secco, se si soffre di insonnia è meglio evitarlo o comunque consumarlo con moderazione per evitare l’insorgenza di agitazione, tachicardia e nervosismo prima di addormentarsi.

Tuttavia, considerato che gli effetti della teina vengono attenuati dalla presenza di polifenoli e teanina, bere una tazza di tè nero al giorno permette comunque di mantenere stimolato il sistema nervoso centrale, migliorando la capacità di concentrazione senza fungere da eccitante come accade invece con il caffè.

 

 

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