Il microonde fa male?

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

 

Comodo e pratico da usare, il forno a microonde è un elettrodomestico che ha notevolmente semplificato la vita di moltissime famiglie, permettendo di cucinare, riscaldare e scongelare gli alimenti con un notevole risparmio di tempo ed energia. Tuttavia, in termini di sicurezza per la salute è da sempre stato oggetto di dubbi e incertezze. Falsi miti o verità? Scopriamolo insieme.

 

Il forno a microonde è sempre più presente nelle nostre case: in linea con i ritmi frenetici della vita moderna, questo prezioso alleato in cucina si rivela infatti utile per cucinare, riscaldare e scongelare gli alimenti in metà tempo rispetto ai metodi classici, mantenendo bassi i consumi energetici.

Tuttavia, l’utilizzo di termini come “campi elettromagnetici”, “radiazioni” e “materia” ha da sempre suscitato dubbi e perplessità in merito alla sicurezza di questo elettrodomestico, sebbene non vi sia alcuna prova scientifica che l’uso del microonde aumenti il rischio di cancro e ancor meno che le pietanze riscaldate con questo metodo siano meno salutari rispetto a quelle cotte in altro modo.

Per rispondere alla domanda se il microonde è cancerogeno o fa male alla salute, abbiamo preparato una guida che vi aiuterà a fare luce sull’argomento, con in più alcuni utili consigli su come usarlo in sicurezza.

Come funziona il microonde

In termini di praticità, cucinare con il microonde si rivela vantaggioso perché garantisce una grande rapidità nella cottura dei cibi, senza comportare eccessivi rincari sugli importi in bolletta a fine mese. Sempre più presente nelle nostre cucine, nei fast food, in alcuni ristoranti, nelle mense scolastiche e negli uffici, si può utilizzare sia per scongelare gli alimenti surgelati sia per riscaldare le pietanze precotte, ma come ogni altro metodo di cottura, anche il microonde presenta aspetti positivi e altri negativi da tenere in considerazione per un corretto utilizzo.

Responsabile del funzionamento dell’elettrodomestico è un dispositivo che genera onde elettromagnetiche capaci di mettere in agitazione le particelle di acqua e grasso presenti negli alimenti. Nel seguire le micro onde, queste molecole urtano l’una contro l’altra producendo calore e riscaldando il cibo.

Da qui è facile capire anche perché il pane duro e raffermo messo a riscaldare nel microonde diventa morbido in pochi minuti: a contatto con le radiazioni non ionizzanti, l’acqua contenuta evapora creando un ambiente umido che ammorbidisce l’alimento proprio come se fosse stato cotto al vapore. Interessante, non trovate? Pertanto, i cibi che contengono un maggior quantitativo d’acqua si cuociono e si riscaldano più velocemente rispetto a quelli solidi, il che rende ovviamente anche più difficile stabilire i giusti tempi di cottura di ciascuna pietanza.

A ogni modo, dal momento che il principio di funzionamento dell’apparecchio si basa sul riscaldamento volumetrico, ossia il processo attraverso il quale le onde elettromagnetiche penetrano in profondità all’interno degli alimenti, cucinare al microonde richiede temperature e consumi energetici inferiori rispetto al forno tradizionale, senza contare che non è necessario preriscaldarlo prima dell’utilizzo e non si correrà il rischio di bruciare le pietanze in caso di distrazione.

 

Il microonde è pericoloso? Facciamo chiarezza una volta per tutte

Chiarito il come e il perché, non resta che affrontare un’altra spinosa questione legata all’utilizzo del forno a microonde: la sicurezza. Sull’argomento è stato scritto e detto praticamente di tutto, con la pubblicazione periodica sul web di numerose ricerche e opinioni che proverebbero la pericolosità di questo rivoluzionario sistema di cottura.

Ma perché si è diffusa la falsa credenza che il microonde fa male alla salute o può addirittura aumentare il rischio di ammalarsi di tumore? Ebbene, il motivo è da ricercarsi nell’uso improprio del termine “radiazioni”, una parola che fa subito pensare alla radioattività generata dalle centrali nucleari o dagli elementi naturalmente radioattivi (come i raggi UV), a cui viene attribuita la capacità di modificare il DNA umano, provocando mutazioni genetiche che possono effettivamente determinare la formazione di metastasi e cellule tumorali.

Tuttavia, questo accade solo se le radiazioni a cui si è esposti sono ionizzanti, ossia in grado di ionizzare direttamente o indirettamente una molecola attraverso la rimozione di un elettrone dall’atomo, cosa che invece non si verifica con le radiazioni a radiofrequenza a cui appartengono le microonde, che sono a bassa energia e di tipo non ionizzante. Quindi, l’energia prodotta dall’elettrodomestico è sì sufficiente per agitare gli atomi all’interno delle molecole d’acqua e produrre calore, ma non abbastanza da allontanare un elettrone dal suo legame.

Inoltre, sotto il profilo nutrizionale, in alcuni casi è preferibile cuocere i cibi con il forno a microonde piuttosto che con i metodi tradizionali perché viene preservato al meglio il contenuto di vitamine idrosolubili (C e del gruppo B) e, rispetto a piastre e griglie, non ci sarà alcuna cessione nociva di residui e ossidi sugli alimenti perché il calore si sviluppa in maniera più omogenea sia internamente sia sulla superficie esterna del cibo.

 

Come usare il microonde in sicurezza

Arrivati a questo punto sembra evidente come utilizzare un buon microonde da incasso o free standing offra numerosi vantaggi sia in termini di praticità sia sul fronte della sicurezza, ma per ottenere i migliori risultati di cottura è necessario rispettare alcune regole di base.

La prima riguarda gli oggetti e i cibi da non mettere nel microonde: oltre ai contenitori di plastica, che rischiano di deformarsi a causa del calore, bisogna evitare anche metalli, vaschette in alluminio e carta stagnola, poiché tendono a creare cortocircuiti visibili sotto forma di scintille che potrebbero danneggiare l’elettrodomestico o provocare pericolosi incidenti.

Quanto agli alimenti, non si possono cuocere o riscaldare nel microonde: le uova intere e i cibi con la buccia, che finirebbero per esplodere se non immersi completamente nell’acqua; peperoni e peperoncini, la cui buccia tende a riflette le onde magnetiche; i sughi, a meno che non vengano chiusi ermeticamente in un contenitore adatto; e tutti gli alimenti cotti fatti raffreddare a temperatura ambiente e non conservati in frigorifero, condizione che determina lo sviluppo del pericoloso batterio Clostridium Botulinum, che le microonde non riescono a debellare.

Un’altra accortezza da seguire riguarda la regolazione della potenza e l’uso dei programmi automatici in dotazione ai modelli più avanzati: per cuocere e riscaldare si utilizza, in genere, un range compreso fra 800 e 1.000 Watt, che si riducono a 350 per lo scongelamento. Infine, si consiglia di coprire gli alimenti con un coperchio idoneo o della pellicola trasparente (da bucherellare con l’ausilio di una forchetta), in modo da ottenere una diffusione ottimale dell’umidità ed evitare che i cibi si secchino.

 

 

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