Cos’è e come funziona il forno pirolitico: vantaggi e svantaggi

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

Il forno pirolitico è l’ultima frontiera di questo diffusissimo elettrodomestico in quanto dotato di un efficiente sistema autopulente che agevola le operazioni di pulizia. Vediamo come funziona nello specifico e quali sono i suoi pro e contro.

 

Diciamoci la verità: la pulizia del forno è una faccenda domestica che non piace proprio a nessuno, ma che va fatta in modo regolare e con tutte le accortezze del caso sia per una questione di igiene sia per preservare a lungo l’efficienza dell’elettrodomestico.

E se vi dicessimo che esiste un forno capace di pulirsi da solo? No, non vi stiamo prendendo in giro perché ci sono modelli di ultima generazione che, oltre a svolgere le funzioni ordinarie per cuocere gli alimenti, sono provvisti di un efficiente sistema autopulente che sfrutta il processo di pirolisi per rimuovere lo sporco e i residui di cibo grazie al calore generato all’interno dell’apparecchio stesso.

Conosciuti con il nome di forni pirolitici, sono elettrodomestici eccezionali sotto diversi punti di vista. Non tutti li conoscono ma si stanno diffondendo sempre più velocemente, prima in diverse attività commerciali (ristoranti e panifici) e adesso anche nelle case italiane, per rendere più pratiche e meno faticose le operazioni di pulizia.

Andiamo a scoprire tutto quello che dovreste sapere su questo interessante apparecchio, quali sono le sue potenzialità e gli eventuali svantaggi da considerare al momento dell’acquisto.

Pirolisi forno: cos’è e cosa significa

Per capire come funziona un forno pirolitico e quali sono i suoi punti di forza e di debolezza, dobbiamo fare un passo indietro e comprendere il significato di pirolisi. Si tratta, in pratica, di un processo termochimico capace di “decomporre” i residui di cibo e grasso mediante il calore. In parole povere, la tecnologia pirolitica sfrutta le temperature elevate (sui 500°C) per igienizzare la camera di cottura dell’elettrodomestico e carbonizzare letteralmente lo sporco che si forma lungo le pareti interne, sulle griglie e sulle leccarde.

Quando si attiva questa funzione la temperatura si innalza gradualmente per trasformare i detriti liquidi o solidi in composti gassosi tramite un processo di ossidazione. I gas prodotti dalla combustione vengono poi espulsi attraverso un filtro catalizzatore e, durante tutto il funzionamento della pirolisi, la porta del forno resta chiusa ed ermeticamente bloccata per impedirne l’apertura accidentale e garantire così la massima sicurezza.

Un altro vantaggio del sistema pirolitico è che viene gestito autonomamente dall’elettrodomestico subito dopo la fase di raffreddamento, per cui una volta azionata la funzione autopulente non sarà necessario essere presenti al ciclo di pulizia perché il tutto avviene in maniera automatica. Al termine dell’operazione viene emesso un segnale acustico per segnalare che si può aprire lo sportello e procedere con la rimozione dei residui formatisi a seguito della carbonizzazione.

Inoltre, la pulizia pirolitica può essere avviata in qualsiasi momento e, alcuni modelli di ultima generazione, permettono anche di scegliere tra diversi programmi di autopulizia (un po’ come le lavastoviglie e le lavatrici, per intenderci) con tempi e modalità specifiche a seconda della quantità di sporco da rimuovere.

La programmazione si differenzia, solitamente, in tre livelli di pulizia: il ciclo breve con durata media di un’ora si propone di eliminare i cattivi odori e lo sporco più superficiale, mentre il secondo e il terzo agiscono sulle incrostazioni più difficili e ostinate con cicli anche di due ore.

 

I vantaggi del forno pirolitico

Bene, ora che sappiamo come funziona il forno autopulente è facile intuire quali siano i vantaggi offerti da questa innovativa tecnologia. Tanto per cominciare, la pirolisi è un processo assolutamente sicuro nonostante vengano raggiunte temperature altissime durante la pulizia.

Questi innovativi sistemi di cottura, infatti, mantengono il calore elevato solo all’interno della camera di cottura, per cui la parte esterna del forno (sportello e maniglie) rimangono fredde o al massimo tiepide. Inoltre, una volta terminato il ciclo di autopulizia si attiva la funzione di ventilazione tangenziale per raffreddare le superfici interne nel giro di pochi minuti, così da prevenire il rischio di scottature all’apertura dello sportello o di danneggiare i mobili della cucina.

Altro punto a favore dei forni autopulenti è che permettono di risparmiare sull’acquisto di detergenti e sgrassatori specifici per la pulizia del forno, un vantaggio non solo per il portafoglio ma anche per l’ambiente visto che la maggior parte di questi prodotti è formulata con sostanze chimiche altamente inquinanti.

Un altro vantaggio ovvio e indiscutibile dell’avere un forno autopulente è che sarà possibile pulire sia la struttura interna sia le teglie e le griglie presenti senza compiere alcuno sforzo, eliminando ogni traccia di sporco e incrostazioni che si formano dopo la cottura delle pietanza.

Questo, oltre a consentire un notevole risparmio di tempo e fatica (cosa che tutti sogniamo nelle nostre cucine), permette di mantenere un buon livello di igiene grazie alla decomposizione delle sostanze organiche che non sempre si riescono a eliminare in modo efficace con la tradizionale pulizia manuale.

L’unico compito demandato all’utente è rimuovere i residui di grasso e cibo carbonizzati durante il ciclo di pirolisi, operazione che si può eseguire agevolmente con l’aiuto di un panno in microfibra leggermente inumidito.

E se vi state chiedendo quanti watt consuma un forno pirolitico, sappiate che anche sul fronte dei consumi energetici questi elettrodomestici (specialmente quelli di nuova concezione) non hanno nulla da invidiare al tradizionale forno a gas o elettrico, visto che l’assorbimento energetico si attesta tra 1,5 e 2,8 kW anche utilizzando un ciclo completo e intensivo di pirolisi.

Pertanto, un normale contatore da 3 kW, presente nella maggior parte delle abitazioni, sarà in grado di supportare il lavoro di questi apparecchi senza pericolo che il forno faccia saltare la corrente quando viene avviato il processo di autopulizia, cosa che però potrebbe accadere qualora si utilizzino altri elettrodomestici a elevato il consumo energetico (come la lavatrice o la lavastoviglie) nello stesso momento.

 

E gli svantaggi

Come per ogni cosa, anche il forno con pirolisi presenta qualche svantaggio da prendere in considerazione prima dell’acquisto per evitare brutte sorprese.

Come dicevamo, il ciclo di autopulizia permette di pulire senza sforzo non solo le pareti interne del forno, ma anche teglie e griglie che, però, devono essere realizzate con materiali capaci di sopportare le alte temperature (fino a 500°C) senza danneggiarsi. Pertanto, se si vogliono pulire gli accessori da forno con la funzione autopulente occorrerà acquistare prodotti specifici resistenti alla pirolisi, che non sempre hanno un costo accessibile.

Un altro inconveniente da considerare è che la maggior parte dei modelli disponibili in commercio viene proposta a un prezzo più elevato rispetto al tradizionale forno catalitico poiché provvisti di una camera interna caratterizzata da un isolamento termico e una resistenza decisamente maggiori rispetto agli altri elettrodomestici presenti sul mercato.

Tra gli svantaggi dei forni pirolitici rientra anche la lunga durata dei cicli di pulizia, che generalmente vanno da una a due ore, senza contare che le alte temperature raggiunte durante la pulizia potrebbero comportare non pochi inconvenienti durante i caldi mesi estivi.

 

 

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